INTERCETTAZIONI ILLEGALI ....e bene sapere che...

Citazione dal seguente link www.alexbottoni.com/2012/07/17/intercettazioni-illegali/


Intercettazioni illegali

Posted on July 17, 2012 by admin


Come ho già spiegato (vedi: www.alexbottoni.com/about/ ), da qualche tempo a questa parte sembra che la mia principale occupazione sia diventata l’assistenza tecnica agli avvocati (ed ai loro clienti) in procedimenti giudiziari in cui sono state utilizzate prove di tipo telefonico (intercettazioni, tabulati, etc.). Da quando mi occupo di queste cose, mi càpita sempre più spesso di imbattermi in casi di “intercettazioni illegali”.

In un caso, ad esempio, sono stato contattato da un potenziale cliente che in quel momento era coinvolto in una causa di divorzio. Nell’ambito di questo procedimento giudiziario, il suo quasi-ex-coniuge ha avuto la brillante idea di presentare al giudice delle intercettazioni telefoniche artigianali effettuate da lui stesso. In questo modo, in una frazione di secondo è passato da “attore” in un procedimento giudiziario a carattere civile, in cui si trovava in condizioni di pari dignità con la sua controparte, ad uno di carattere penale, in cui figura come imputato e rischia anni di galera.

In altri casi, mi è stato chiesto di porre sotto intercettazione dei privati cittadini, come se fossimo sul set di in un film hollywoodiano.

Insomma, credo che sia il caso di chiarire alcuni punti su questo tema.

Cos’è una intercettazione illegale

L’esempio più classico è quello del marito che vuole sorvegliare la moglie e decide di piazzarle una “cimice” sul telefono cellulare (vedi oltre per gli strumenti e le tecniche utilizzati). In questo caso siamo di fronte ad un privato cittadino, come voi e come me, che decide di intercettare le comunicazioni di un altro privato cittadino.

Ebbene, questo comportamento in Italia (come in quasi tutto il mondo) è illegale.

Con il termine “illegale” non intendo dire che “non si dovrebbe fare ma… vabbè, lo fanno tutti…”. Il termine illegale significa che è un reato punito con il carcere (fino a cinque anni). Si va in galera per una cosa del genere.

Anche sommando tutte le possibili attenuanti e contando sulla clemenza della corte, si va in galera lo stesso.

Il fatto che si tratti della moglie, del marito, dei figli o dei genitori con l’Alzaimher, è irrilevante. Si va in galera lo stesso.

Il fatto che l’intercettazione la metta in atto un “investigatore privato” è una aggravante (perché configura l’associazione a delinquere…). Finiscono in galera (per molto più dei cinque anni previsti per la sola intercettazione illegale) sia il “detective” che il suo cliente.

Non è necessario che la “vittima” denunci il suo persecutore: trattandosi di un reato vero e proprio (Codice Penale…), si procede d’ufficio. Il Pubblico Ministero non può nemmeno scegliere se trascinare in giudizio l’intercettatore: è costretto a farlo dalla legge.

Insomma: intercettare qualcuno è una pessima idea. Si finisce in galera per una cosa del genere.

In Italia (ed in quasi tutto il mondo) solo la Polizia può porre sotto intercettazione le comunicazioni di un privato cittadino e può farlo solo in casi molto particolari e solo su ordine di un Giudice. Vedi Wikipedia per i dettagli: it.wikipedia.org/wiki/Intercettazione .

Non solo: lo stesso concetto si applica (anche se in modi diversi) alla posta tradizionale, alla posta elettronica e ad ogni altro mezzo di comunicazione. Lo stesso discorso vale anche per le cosiddette “intercettazioni ambientali”, cioè quelle che si effettuano piazzando un microfono od una telecamera in un ambiente (aperto o chiuso) per ascoltare le conversazioni tra due persone.

In Italia, lo “origliamento” è (in quasi tutte le sue forme) un reato da galera. Spero di essere stato abbastanza chiaro su questo punto.

Cosa si rischia per una intercettazione illegale

Si rischia la galera. Anzi: si può star certi di finire in galera. Una intercettazione, per poter essere di una qualunque utilità, deve essere resa pubblica (almeno nei confronti del Giudice a cui ci si sta appellando) e quindi viene quasi sempre “scoperta”. Dal momento in cui viene “scoperta”, nel giro di 8 – 12 mesi il responsabile finisce in galera con una “efficienza” che sfiora il 100% dei casi.

Non solo: le “prove” raccolte in questo modo sono inutilizzabili in qualunque processo.

Il marito “becco” che crede di “incastrare” la moglie nella causa di divorzio con le registrazioni delle sue conversazioni con l’altro uomo (o donna…), finisce in galera e… non risolve nulla.

Come diceva Renzo Arbore: meditate gente, meditate.




Morale della favola? Che quando si scherza troppo con il fuoco ci si brucia.
BUONA DOMENICA

Vorrei aggiungere questo:

Cassazione: e' reato spiare la moglie al telefono. Condannato marito calabrese, si tratta di fraudolenta intercettazione


Roma - (Adnkronos) - Vietato spiare la moglie al telefono. Anche se le intercettazioni servono per provare la sua infedelta', intercettare le conversazioni telefoniche della consorte resta un reato per il quale si risponde penalmente. Lo ha stabilito la Cassazione che, con la sentenza 12698, ha respinto il ricorso di Francesco Z., un 53enne calabrese, condannato a 8 mesi di reclusione con la condizionale per aver installato in casa un apparecchio di registrazione delle conversazioni telefoniche della moglie Maria. Per la Suprema Corte, spiare la moglie al telefono e' un atto censurabile che rientra nella ''fraudolenta intercettazione delle altrui conversazioni'', non meritevole di attenuanti nemmeno se lei ha ritirato la querela.


Fonte: Cassazione: e' reato spiare la moglie al telefono. Condannato marito calabrese, si tratta di fraudolenta intercettazione
(StudioCataldi.it)