Sono sempre gravissime le condizioni di Paolo Onofri, il padre del piccolo Tommy, rapito e ucciso il 2 marzo 2006 nel Parmense: l'uomo è stato ricoverato ieri in seguito a un infarto. "I medici - spiega il cognato, Cesare Fontanesi - stanno cercando di stabilizzare le sue funzioni vitali, ma bisogna valutare anche i danni cerebrali". Onofri è infatti rimasto per parecchi minuti in arresto cardiaco, senza ossigenazione al cervello.
Fontanesi, marito della sorella di Paola Pellinghelli, moglie di Onofri e mamma del piccolo Tommy, ha confermato che le condizioni di Onofri, in coma farmacologico, sono molto serie. Preoccupa anche il fatto che l'uomo, dopo l'infarto, è rimasto per parecchi minuti in arresto cardiaco, senza ossigenazione al cervello, fino all'arrivo dei soccorsi. "Paola è forte e le siamo tutti vicini - ha aggiunto lo zio di Tommy -. Anche i ragazzi sono provati, ma dobbiamo cercare tutti di andare avanti".
Su internet pioggia di messaggi: "Tieni duro"
Messaggi accorati, appelli, anche preghiere perché la forte fibra di Paolo Onofri possa farcela e riesca a superare le conseguenze dell'infarto. Si susseguono sul web, sul sito dell'associazione 'Tommy nel cuore' che Paolo Onofri e la moglie Paola Pellinghelli hanno creato nel gennaio dello scorso anno per ricordare Tommaso. L'associazione ha messo in piedi una rete di iniziative benefiche per l'assistenza a bambini che vivono in condizioni disagiate o di emergenza, ma anche "per perseguire finalità di solidarietà sociale e di promozione dei diritti dei minori", fornendo loro supporto psicologico e sociale, con la collaborazione di tanti, come l'Amref e la Nazionale Cantanti.
FONTE: TGCOM
AXL ROSE