Ho sempre guardato all'omosessualità come a una cosa anormale .
Un po' per religione , un po' per principio .
Mi son sempre chiesta come ci si potesse innamorare o provare attrazione per una persona dello stesso sesso .
Non è che abbia trovato risposte , tutt'altro , ma ho iniziato a vedere la cosa sotto un aspetto più umano .
E' facile giudicare o condannare questo tipo di situazione , credevo che fosse più che altro un vizio , dettato dal voler provare nuove sensazioni o emozioni ...
Poi , così per caso , conosci qualcuno che ha fatto questa scelta di vita , ti racconta dei suoi percorsi e di come ha sempre vissuto la cosa con disagio. Dei problemi con la famiglia , l'amara accettazione di una realtà che era parte di sè ... un lungo cammino cercando di vivere una vita che non era la sua .Fino a giungere alla conclusione e alla consapevolezza che niente e nessuno può cambiare la propria natura.
Si può scegliere di vivere una vita a metà ... ma resterà sempre incompleta l'altra . Se questa non prende il sopravvento si finisce per diventare come sabbia del deserto .. Per quanto lo puoi seminare e annaffiare non darà mai frutti .
E' triste pensare che basta chiudere gli occhi per non vedere il problema .. pensare che , finché non capita a qualcuno di noi o alla nostra famiglia ,non abbiamo di che preoccuparci ..
Qual'è la definizione di normalità ? E' possibile che Dio , così come ci hanno insegnato , veda queste persone come qualcosa di malato o da eliminare ? Non è forse vero che legge nei nostri cuori ? E se è così ,cosa può vedere nel loro di diverso ? Desiderano, credono e soffrono esattamente come tutti noi ... e come noi amano .
[Modificato da fiordipesco37 14/09/2011 10:46]