esatto ed inoltre sono del tutto inaffidabili, atteggiamento tipico riconosciuto anche dal sociologo delle religioni B. Wilson:
"I delusi e gli apostati, in particolare modo, sono informatori le cui prove sono da usare con circospezione. Il fuoriuscito ha in genere bisogno di autogiustificarsi. Cerca di ricostruire il proprio passato, di scusare la sua ex affiliazione e di screditare coloro che una volta erano i suoi compagni più intimi. Non è raro che impari a crearsi una 'storia di atrocità' così da spiegare come mai - manipolato, coercito, o frodato - sia stato spinto a unirsi a, o a restare all'interno di, un'organizzazione che ora rinnega e condanna. I fuoriusciti, le cui narrative sono sensazionalizzate dalla stampa, hanno cercato talora di trarre profitto dalle loro esperienze vendendo i loro racconti o pubblicando libri." (The social Dimensions of Sectarianism. Sect and New Religious Movements in Contemporary Society - Oxford, 1992, p.19)
oppure il giornalista Vittorio Messori che scrive: "chi ha abbandonato una strada... deve giustificarsi davanti a se stesso e al prossimo"
La domanda è troppo divertente!
Sia ben chiaro che non dico questo in tono sarcastico verso il suo autore, che l'ha fatta senza dubbio in tutta sincerità.
Però è buffa. Beh, ma come ha detto anche Sea, che "guerra" sarebbe senza gli apostati? Loro sono un chiaro adempimento della scrittura di 2 Pietro 3:3,4. Più che altro, saranno dolori per questi signori quando Geova porterà la resa dei conti, eh sì!