ASTI - Vittima del fanatismo religioso: questa la spiegazione che le forze dell'ordine danno del comportamento del romeno di 37 anni che da mesi teneva segregati moglie e quattro figli, in un cascinale dell'astigiano, per pregare e fare penitenza con lui.
L'uomo ora è in carcere con l'accusa di sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia, martedì sarà interrogato dal giudice per le indagini preliminari Franco Giannone. «Chiuso nel suo misticismo fanatico - ha detto il capitano Angelo Lano del reparto operativo dei carabinieri - forse non si rende conto del suo pazzo comportamento con i familiari».
Obbligava tutti a fare penitenza, mangiando poco e male una volta al giorno, in ossequio a un'interpretazione esasperata della sua religione cattolica ortodossa. Inoltre, dopo essersi licenziato da una impresa per l'installazione di infissi dove lavorava come operaio, le possibilità di acquistare il necessario per vivere erano limitate e questo sicuramente ha aggravato la situazione.
Ad accorgersi che in quel cascinale qualche cosa andava male sono state le autorità scolastiche che da due mesi non vedevano a scuola la bimba di 9 anni. Il padre le impediva di andare a scuola e aveva bruciato anche tutti i libri. Ieri, in un primo sopralluogo all'esterno del cascinale i carabinieri lo hanno creduto disabitato tanto era il silenzio.
Solo dopo vari appostamenti, hanno fatto irruzione nella casa dove la donna, 32 anni e i figli, di 9, 5, 4 anni e il più piccolo di appena tre mesi, vivevano da «prigionieri» in cucina dove l'uomo li teneva rinchiusi mentre per dormire utilizzavano un materasso posato sul pavimento. «Mamma e bimbi - ha assicurato il col. Paolo Ferrarese comandante provinciale dell'Arma - ora hanno riacquistato la serenità dopo due mesi di paure e duro digiuno». Già in mattinata varie associazioni a difesa della donna e dell' infanzia si sono attivate.