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TESTIMONI DI GEOVA onlAIN by SAMUEL CAMPOCHIARO (AXL)

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Dina, la figlia di Giacobbe, fu violentata da Sichem? Si trattò soltanto di un atto di violenza o lui la voleva sposare?

Ultimo Aggiornamento: 02/06/2010 14:46
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02/06/2010 14:46
 
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Quali sono i rischi secondo i tdg nel frequentare persone che non sono servitori di Dio?

la risposta la troviamo qui





Evidentemente Sichem ebbe rapporti sessuali con Dina contro la sua volontà. La violentò. Comunque, le frequenti e amichevoli visite ai cananei misero Dina in una situazione compromettente e a quanto pare portarono Sichem a nutrire un forte attaccamento per lei e a desiderare di prenderla in moglie.

Nel racconto di Genesi 34:1-3 leggiamo: “Ora Dina . . . era solita uscire per vedere le figlie del paese. E Sichem figlio di Emor l’ivveo, un capo principale del paese, la vedeva, e quindi la prese e giacque con lei e la violentò. E la sua anima si stringeva a Dina figlia di Giacobbe, e si innamorò della giovane”. Nonostante gli sforzi che suo padre compì per scoraggiare l’associazione con la popolazione immorale di Canaan, ponendo il suo campo fuori della città di Sichem e assicurandosi un approvvigionamento d’acqua separato, Dina “era solita uscire per vedere le figlie del paese”. (Genesi 33:18; Giovanni 4:12) Il verbo ebraico qui tradotto “era solita uscire” è all’imperfetto, il che indica un’azione continua. A seconda dei casi, questo verbo all’imperfetto viene anche reso ‘usciva regolarmente’ e “di solito saliva”. (1 Samuele 18:13; 1 Re 10:29) Perciò non era la prima volta che Dina si avventurava fra quella gente e correva questo pericolo. A quanto pare voleva “vedere”, conoscere meglio i suoi vicini della città.

In un’occasione, durante le sue regolari visite, Sichem “la prese e giacque con lei e la violentò”. Riguardo al verbo ebraico qui reso “la violentò”, A Hebrew and English Lexicon di William Gesenius spiega: “Deflorare una donna, generalmente con la forza”. Lo stesso verbo è reso ‘violentare’ anche in Giudici 19:24 e 20:5. Comunque un certo consenso da parte della donna è indicato in Deuteronomio 22:24, dove ricorre lo stesso termine ebraico. Forse all’inizio né Sichem né Dina intendevano avere rapporti sessuali. Quando però la passione di Sichem venne stimolata dal fascino di quella giovane vergine curiosa, questi, che non essendo un adoratore di Dio non aveva alcun freno morale, fece ciò che la maggioranza degli uomini cananei avrebbe considerato naturale. Dopo tutto era stata lei a venire nel suo ambiente! Quando Dina evidentemente si oppose, non intendendo “andare così in là”, lui la sopraffece.

Anche se Dina non era consenziente, ebbe ugualmente una parte di responsabilità nella perdita della sua verginità. Sebbene fosse soltanto andata a visitare “le figlie del paese”, immaginate quale doveva essere il loro livello morale! Il fatto che le mogli ittite (o cananee) di Esaù fossero “fonte di amarezza di spirito” per i devoti Isacco e Rebecca è sicuramente un’indicazione della malvagità già manifestata dalle “figlie del paese”. (Genesi 26:34, 35; 27:46) L’immoralità sessuale, inclusi incesto, omosessualità, sodomia e bestialità, col tempo divennero parte del ‘modo di fare del paese di Canaan’. (Levitico 18:2-25) Pertanto, di che cosa parlava Dina durante quelle visite? Credeva veramente che avrebbe potuto evitare di frequentare i fratelli o i fidanzati di quelle ragazze? Per una donna stare in compagnia di persone così immorali, a quanto pare senza sorveglianza, voleva dire cacciarsi nei guai. Dina sapeva che cosa era accaduto alle sue antenate Sara e Rebecca mentre erano in Canaan. Agli occhi degli uomini depravati di Canaan, Dina divenne una preda legittima. Si mise in una situazione compromettente e ne pagò le conseguenze perdendo la verginità, nonostante l’eventuale resistenza opposta all’ultimo momento. — Genesi 20:2, 3; 26:7.

Dopo il fatto Sichem trattenne Dina a casa sua e ‘le parlava in maniera persuasiva’, per così dire ‘al suo cuore’. Suo padre disse: “La sua anima è legata a [Dina]”. È improbabile che tale ardente attaccamento si fosse sviluppato in un unico incontro. Egli doveva aver notato le sue buone qualità in precedenza, forse durante le sue frequenti visite. Ora voleva sposarla. Lui e il padre possono anche aver pensato che una proposta di matrimonio avrebbe in qualche modo riparato il gesto del figlio e corretto la situazione, così da mantenere rapporti pacifici con la prospera casa di Giacobbe. — Genesi 34:3, 8.

Questo episodio portò al massacro di Sichem, di suo padre e di tutti i maschi della città. Ciò diede l’ostracismo alla casa di Giacobbe e molti anni più tardi lo spinse a denunciare aspramente l’ira dei suoi figli. (Genesi 34:30; 49:5-7) Che orrenda catena di avvenimenti, e tutto perché Dina non prestò attenzione alle compagnie. Questo episodio del racconto ispirato è un monito per le giovani cristiane di oggi che per curiosità potrebbero essere tentate di frequentare coloro che non sono servitori di Dio. — Proverbi 13:20.
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