Ciao Ferruccio, scusami se ti do un'incombenza ma invito te, che hai aperto il 3D e anche gli altri a leggere quanto segue, giusto per "par condicio"
E' lungo, ma se veramente hai "fame" di conoscenza non lo troverai noioso, anzi. Poi potrai continuare a mantenere le tue idee.
Tratto da un post di altri lidi, da parte di MARIO 70:
"...Scrissi addirittura un libro (che comunque ho tenuto per me) nel quale dichiaravo come si poteva essere cristiani pur non accettando la dottrina trinitaria, da un punto di vista storico e teologico, questo mi ha portato ad approfondire meglio tale dottrina consultando tomi importanti, leggendomi quello che scrissero i padri della chiesa ed
esaminando attentamente le parole usate per descrivere la trinità, molte delle quali sono scritte nella bibbia stessa.
Da non trinitario ho cominciato ad accettare il semplice fatto che
essere della natura del padre o avere la stessa sostanza del padre, poneva Cristo molto al di sopra del rango di creatura, quindi ho cominciato ad avere più chiara in mente la distinzione tra creato e generato: il figlio, in quanto tale, essendo il primo e l'unico figlio di Dio (primogenito e unigenito sono termini biblici), non poteva che essere generato dal padre, quindi era Dio come lui, essendo entrambi di natura divina.
Un figlio non si crea, si genera, ed è esattamente della natura di chi lo genera è interessante noare che capii ed accettai questo quando ero ancora un testimone di Geova attivo!
Ho sempre pensato ogni volta che leggevo la parola "Dio" a Geova o Yahweh (come lo si voglia chiamare) ossia al padre, non ho mai riflettuto seriamente su questo termine, "Dio" indica non un nome ma la natura di chi è chiamato così, esattamente come è per la parola "uomo", non esiste una persona che si chiama "Uomo" (o anche se esistesse sarebbe un eccezione singolare dovuta a dei genitori bizzarri), il figlio naturale di un uomo è uomo anche lui, ossia condivide la medesima natura di chi lo ha generato, la stessa cosa avviene per il padre: Che Cristo sia "Il Figlio di Dio" lo dice tutto il nuovo testamento, egli non è
un figlio di Dio, egli è
IL, l'unico figlio, quando dopo la resurrezione egli scrisse "io salgo al
padre mio e
padre vostro" egli fece una distinzione importante tra la relazione che aveva lui col padre e quella che avevano i suoi discepoli i quali erano figli per adozione, se egli non avesse voluto sottolineare nulla, non avrebbe fatto questa importante distinzione, ma si sarebbe limitato a dire "salgo al padre nostro".
Col tempo capii anche che le scritture veterotestamentarie portate avanti dagli antitrinitari (e dai testimoni di Geova, me compreso) per sostenere che "generato" e "creato" siano sinonimi, che poeticamente parlano della creazione come di generazione o parto(ad es: salmo 90:2), andavano prese per quello che erano:
semplici allegorie poetiche, e non potevano essere usate per descrivere termini in un altra lingua di mille anni dopo (mi riferisco ovviamente agli scritti dei salmi e dei proverbi in ebraico, in contrapposizione al nuovo testamento greco, iniziato a scrivere appunto circa mille anni dopo dei libri prima menzionati).
Però a questo punto mi sono trovato in difficoltà in quanto facevo coesistere due dèi, uno il padre e un'altro il figlio, generato da lui nel tempo o con il tempo, questo era quello che credevo un po di tempo fa.
Per scusare l'esistenza di due dèi, prendevo spunto da quella che era la teologia primordiale monolatra ebraica (credenza in piu dèi, ma adorazione di uno solo) leggendo in wikipedia il significato di enoteismo e monolatria ho scoperto quanto segue:
"L'Enoteismo (dal greco antico εἷς θεός, "un solo dio") o Monolatria (dal greco μόνος, "unico", e λατρεία, "culto") è una forma di culto intermedia tra politeismo e monoteismo in cui viene venerata in particolar modo una singola divinità senza tuttavia negare l'esistenza di altri dei accanto ad essa: non viene quindi negata l'esistenza di altre divinità, ma ne viene sottolineata l'inferiorità. I due termini differiscono nel fatto che nell'enoteismo, a differenza della monolatria, non è escluso che gli altri dei, per quanto inferiori, siano oggetto di forme di culto. Si può intendere un'ulteriore divisione tra i due termini sul piano temporale: accade dunque che nell'enoteismo il culto di un unico dio, all'interno di un più vasto pantheon, sia un sistema momentaneo per avere favori nell'immediato, da quella determinata forza divina; nella monolatria questo schierarsi dalla parte di un'unica divinità risulta essere più longevo nel tempo, vera passerella per il monoteismo.
Si tratta, per questo motivo, di un concetto profondamente diverso da monoteismo, nel quale esiste un solo e unico dio
...
La monolatria si può anche considerare, ma non sempre, una fase iniziale del processo di una religione verso il monoteismo, come lo è stato per il culto di JHWH professato dall'ebraismo."
infatti ci sono scritture dell'antico testamento che chiamano "dèi" sia gli angeli che uomini potenti (i giudici), ma qualcosa non mi tornava...
Ad esempio la scrittura chiave di Isaia 43:10 tanto cara ai testimoni di Geova e Isaia 44:6 dicono:
43:10 (NRV) " I miei testimoni siete voi, dice il SIGNORE, voi, e il mio servo che io ho scelto, affinché voi lo sappiate, mi crediate, e riconosciate che io sono.
Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me, non ve ne sarà nessuno.
ancora:
Isaia 44:6 «Così parla il SIGNORE, re d'Israele e suo salvatore, il SIGNORE degli eserciti:
Io sono il primo e sono l'ultimo, e fuori di me non c'è Dio.
Queste scritture erano inequivocabili: poteva esistere un'altro chiamato "Dio" accanto a Yahweh? No!
Alcuni mi dicevano che ero io stesso politeista e all'epoca non gli davo peso, cercavo di scusare la mia teologia in vari modi dicendo che Cristo era "Dio" nel senso di potente, ma quelle scritture erano chiare e smentivano qualsiasi mia presa di posizione.
Dal momento che esistevano entrambi i punti di vista in antitesi tra loro nell'antico testamento, l'unica soluzione era proprio quella che gli ebrei hanno avuto dei cambiamenti di vedute nella loro storia e gli scritti lo dimostrano chiaramente, si è passati dal "Dio degli dèi" (visione monolatra) di deuteronomio 10:17 al "solo ed unico Dio" (versione monoteista) del deutero Isaia e questo in centinaia di anni di evoluzione teologica, io ed i tdg invece ci eravamo fermati allo stadio arcaico della monolatria ebraica (evidentemente ci faceva comodo per sostenere e mantenere le nostre bizzarre tesi), senza cogliere l'evoluzione che gli ebrei (e con loro i loro scritti), hanno avuto nel tempo.
Come prova di questo fatto è utile esaminare cosa hanno fatto i traduttori della LXX (diciamo intorno al IV secolo AC) quando hanno incontrato passi che definivano gli angeli come "figli di Dio", in Genesi 6:2,4; Giobbe 1:6; 2:1; 38:7.
Per non creare problemi ai lettori ebrei di lingua greca, essi non tradussero questi passi nell'equivalente greco "uioi tou theou" (figli di Dio) ma interpretarono con "aggheloi" (angeli); perchè fare questo se non ci fosse stata un evoluzione nell'uso del termine "Dio" o "figlio di Dio"?
Tornando alla parola "Dio" usata per "angeli" vediamo come si sono comportati in salmo 8:5:
LND (che si appoggia al testo ebraico masoretico) " Eppure tu lo hai fatto di poco inferiore
a DIO [lett. "agli dèi"], e lo hai coronato di gloria e di onore."
Lascio immaginare a voi come hanno tradotto quelli della LXX...
ebbene si! lo vediamo anche nel parallelo di ebrei 2:7 (come sappiamo gli scrittori del NT leggevano il VT dalla LXX):
"Tu lo hai fatto di poco inferiore
agli angeli; lo hai coronato di gloria e d'onore".
Che dire dei giudei contemporanei di Gesù? come interpretavano il fatto che egli stesso si definiva "IL figlio di Dio"?
1)Giovanni 5:16-18:
"16 Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva queste cose di sabato. 17 Ma Gesù rispose loro: «
Mio Padre è all'opera fino ad ora ed anch'io sono all'opera». 18 Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non solo violava il sabato,
ma diceva che Dio era suo Padre, facendo se stesso uguale a Dio. "
2)Giovanni 19:7-8:
"7 Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge e secondo la legge deve morire,
perché si è fatto Figlio di Dio». 8 Quando sentì questo discorso, Pilato fu preso ancor più dalla paura."
3)Giovanni 10:30-33
"30 Io e il Padre siamo uno». 31 I Giudei raccolsero di nuovo delle pietre per lapidarlo. 32 Gesù rispose loro: «Vi ho mostrato molte opere buone da parte del Padre. Per quale di queste opere mi lapidate?». 33 Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu che sei uomo, ti fai Dio». 34 Rispose loro Gesù: «Non è scritto nella vostra legge: Io ho detto: siete dèi? 35 Se ha detto dèi coloro cui fu rivolta la parola di Dio, e la Scrittura non si può abolire, 36 a colui che il Padre ha santificato e ha mandato nel mondo voi dite: "
Tu bestemmi", perché ho detto: "Io sono Figlio di Dio"?
Come abbiamo notato chiamare Dio
suo padre o definirsi "figlio di Dio" equivaleva per loro a
farsi uguale a Dio, essi comprendevano molto bene cosa era insito nella parola "figlio" e cosa voleva sottintendere Gesù, giunsero all'ovvia conclusione che se Dio era suo padre ed egli era figlio di Dio, allora anche lui era "Dio"(nel senso che possedeva per natura la divinità, non che fosse il padre!) proprio come suo padre.
In seguito compresi come "l'essere per natura Dio" doveva significare che Cristo avesse le stesse caratteristiche o peculiarità del padre, come l'essere umano ha delle caratteristiche che lo contraddistinguono in quanto uomo; ed è allora che mi sono concentrato di più sul concetto
dell'eternità di Dio.
Dio è eterno e quindi è un'altra cosa rispetto a cio che è temporale, inoltre la scrittura che piu mi balenava in mente era proprio quella di colossesi, la quale parlando di Cristo dice:
"
TUTTO è venuto all'esistenza per mezzo di lui e per lui",
quindi egli era al di fuori del "tutto" ciò che era stato creato, tempo e spazio inclusi.
I testimoni di Geova obiettano dicendo che quel "tutto" è relativo, perchè per assurdo quel "tutto" avrebbe dovuto includere ad esempio il padre, cosa di per se assurda, questa obiezione si puo smontare in due maniere:
1) Dicendo "per mezzo" o "tramite" è escluso il padre, ossia colui che lo ha usato per creare, quindi l'obiezione non ha senso.
2)Giovanni 1:3:
"Tutto per mezzo di lui fu fatto
e senza di lui non fu fatto nulla di ciò che è stato fatto. "
Con questa scrittura Giovanni chiarisce il punto:
Ogni cosa che esiste (dal greco ginomai= ciò che viene all'essere, chi viene all'esistenza, si usa per persone(romani 1:3); per cose (matteo 21:19); per eventi che iniziano (marco 4:37); ma soprattutto per cose create (questi stessi versetti che stiamo esaminando), ossia:
"ogni cosa creata è venuta ad esistere tramite Cristo",
quindi per logica Cristo non può essere una cosa creata!
Il passo
non dice: "non fu fatto nulla di ciò che è stato fatto
da lui"; ma rimane generico:
nulla di cio che è creato (o ha avuto un inizio), è venuto ad esistere senza Cristo.
Trovo importante ripeterlo perchè questa scrittura è un po la chiave di volta per capire chi e cosa è Cristo.
I tdg confondono la natura angelica con quella di Dio, ma questo non è possibile, se usassero un po di logica, capirebbero che essendo gli angeli parte di quel "tutto ciò che è nei cieli" che è stato creato per mezzo del figlio, ovviamente non possono essere della stessa natura di chi li crea, proprio questa differenza è fondamentale:
Cio che si genera riceve un passaggio di natura; cio che si crea, si porta all'esistenza dal nulla.
Veniamo ora al discorso temporale:
Salmo 102:25-28:
"25 Io dico: «Mio Dio, non mi rapire alla metà dei miei giorni. I tuoi anni si protraggono per generazione e generazione. 26 All' inizio tu fondasti la terra e opera delle tue mani furono i cieli. 27 Essi periranno, ma tu rimarrai; tutti loro si logoreranno come una veste, come un abito tu li muterai ed essi saranno mutati. 28
Ma tu sei sempre lo stesso e i tuoi anni non verranno mai meno.
e ancora:
"Poiché io, il SIGNORE,
non cambio" (Malachi 3:6)
ancora:
"ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale
non c'è variazione né ombra di mutamento" (Giacomo 1:17)
Quindi non è possibile che ci sia stato un tempo in cui il padre sia mutato generando il figlio o un tempo in cui non fosse stato padre, o non possedesse metaforicamente la sua parola o la sua sapienza (personificate nel figlio), anche perchè del figlio è detto:
"
Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno" (ebrei 13:8)
ancora:
"come un mantello li avvolgerai e saranno cambiati;
ma tu rimani lo stesso, e i tuoi anni non avranno mai fine" (ebrei 1:12)
Notate l'interscambiabilità tra Yahweh e Cristo a proposito di queste scritture...
Come abbiamo visto sia il padre che il figlio sono
immutabili, quindi non potevano trasmettere parte della propria natura
in nessun tempo.
Finalmente giunsi al secondo passo della mia evoluzione teologica:
Cristo non può essere stato generato dal padre nel tempo o con il tempo, altrimenti il padre sarebbe mutato generando il figlio, avrebbe perso parte della sua natura o comunque ci sarebbe stata una mutabilità da parte del padre, contraddicendo la scrittura, l'unica spiegazione ragionevole è esposta nella dottrina trinitaria:
"Cristo è generato dall'eternità" (ci arrivò per primo Origene...), ossia da sempre e per sempre, la natura porta con se delle peculiarità proprie, la natura divina è eterna, ovvero è al di fuori del tempo e dallo spazio, Dio "è" in una dimensione eterna, questo gli ebrei lo hanno capito da secoli, chiedeteglielo pure e rimarrete sorpresi della loro risposta, quindi anche Cristo insieme al padre, essendo della medesima natura, è al di fuori del tempo e dello spazio (che lui stesso creò nel principio), i tdg sono rimasti ad una visione alquanto infantile (o se preferiscono "antropomorfica") di Dio, per loro egli è una persona spirituale che risiede in un luogo specifico al di la del nostro universo fisico:
Svegliatevi 8/03/2005 pag 20:
"Dio è una persona
Gesù parlò del luogo di dimora di Geova quando disse ai discepoli: “Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore. . . . Vado a prepararvi un luogo”. (Giovanni 14:2) Dove andò Gesù? A tempo debito ‘entrò nel cielo stesso, per comparire dinanzi alla persona di Dio per noi’. (Ebrei 9:24) Questo brano ci insegna due cose importanti riguardo a Geova Dio. Primo, che ha un luogo di dimora specifico e, secondo, che è una persona, non semplicemente una forza indefinibile che risiede in ogni luogo.
Per questo Gesù insegnò ai suoi seguaci a pregare: “Padre nostro che sei nei cieli”, e a rivolgere così le loro preghiere a una persona, Geova, che si trova in un luogo, i cieli spirituali. (Matteo 6:9; 12:50) Questo insegnamento era in armonia con il modo in cui il popolo di Dio pregava da oltre 1.500 anni. I più antichi scritti ispirati contenevano la seguente preghiera: “Dalla tua santa dimora, dai cieli, sì, guarda e benedici il tuo popolo”. — Deuteronomio 26:15."
Questo invece credevano nel 1981 (W 15/8/1981 pag 6):
Insegnando che Dio è onnipresente la cristianità ha creato confusione e ha reso più difficile per i suoi adoratori accettare Dio come una realtà. Com’è possibile che Dio sia presente in ogni luogo nello stesso tempo? Dio è una Persona spirituale, il che significa che non ha un corpo materiale, ma spirituale. Uno spirito ha un corpo? Sì, infatti leggiamo: “Se vi è un corpo fisico, ve n’è anche uno spirituale”. (I Cor. 15:44; Giov. 4:24) Essendo un individuo, una Persona con un corpo spirituale, Dio risiede in un luogo, per cui non potrebbe essere contemporaneamente in nessun altro luogo. In I Re 8:43 leggiamo che i cieli sono lo “stabilito luogo di dimora” di Dio. In Ebrei 9:24 ci è detto inoltre che “Cristo entrò . . . nel cielo stesso, per apparire ora dinanzi alla persona di Dio per noi”.
Ovviamente non si capisce che cosa c'entrino i cristiani resuscitati con il loro creatore, ma come sappiamo i tdg non si fanno troppe domande quando leggono le pubblicazioni della WT...
Dai tempi di Russell e Rutherford sono migliorati, loro credevano che Dio risiedesse nelle pleiadi, nel nostro universo fisico e questo fino al 1953!
ma non hanno ancora capito cosa significa il fatto che Dio sia eterno, ossia al di "fuori" del tempo e dello spazio, pregherei i tdg di rivedere seriamente questo concetto che non gli fa certo una buona pubblicità...
Inoltre filippesi 2:6 in qualunque modo fosse tradotta, smentiva categoricamente le tesi dei tdg:
1(LND) filippesi 2:6 "il quale, essendo in forma di Dio, non considerò qualcosa a cui aggrapparsi tenacemente l'essere uguale a Dio"
Gesù possedeva di suo l'uguaglianza con Dio, ma questo non gli impedì di lasciare questa posizione per farsi uomo.
2(Di) “Il quale, essendo in forma di Dio, non reputò rapina l’essere uguale a Dio”.
l'essere uguale a Dio, non era per Gesù una rapina (quindi era una cosa normale per lui).
3(Con) “il quale, pur essendo in forma di Dio, non ritenne come cosa da far propria avidamente l’essere uguale a Dio”.
In questo caso "essere uguale a Dio" ricopre il
ruolo proprio del padre, da non raggiungere avidamente,
ma comunque da poter raggiungere umilmente, come mostrato in seguito divenendo egli "il Signore di tutti".
4(Tnm) "il quale, benché esistesse nella forma di Dio, non prese in considerazione una rapina, cioè che dovesse essere uguale a Dio".
Anche in questa versione (la piu estrema) Cristo avrebbe potuto rapinare il diventare uguale a Dio, quindi
la possibilità esisteva ed una creatura anche la piu eccelsa e prima, non avrebbe potuto ambire a tanto se non fosse stata la sua natura uguale a quella del padre, per una creatura questo sarebbe stato irraggiungibile.
Anche Ebrei 1:1-6 ha contribuito alla mia evoluzione:
"3 Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza".
Mi fu fatto notare che "impronta della sua essenza" traduce il greco "karakter tes hipostasews" ossia "l'esatta rappresentazione di cio che sta sotto" o della natura substanziale di Dio, l'essenza reale di Dio, in poche parole Gesù è parte della sostanza intima della deità, inoltre è talmente potente da tenere all'essere l'universo stesso, come è scritto anche in Colossesi 1:17 "Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui."
Una creatura non può certo tenere in esistenza l'universo e tutto cio che esso contiene, inoltre la scrittura dice che egli
è prima non "la prima" di ogni cosa... la differenza dovrebbe saltare agli occhi.
La prima parte parla di Cristo come di "irraggiamento della sua gloria" o "splendore della sua gloria" a questo proposito mi vennero in mente le scritture di Isaia:
"Io sono l’Eterno; tale è il mio nome;
e io non darò la mia gloria ad un altro, né la lode che m’appartiene, agl’idoli" (Is. 42:8).
Gesù, prima di essere arrestato, nella preghiera che fece al Padre suo disse:
"Ed ora, o Padre, glorificami tu presso te stesso
della gloria che avevo presso di te avanti che il mondo fosse" (Giov. 17:5); questo lo disse perché egli voleva che il Padre gli restituisse quella gloria di cui Lui, quale Figlio di Dio coeterno col Padre, si era privato per un breve tempo con la kenosi (svuotamento) di cui si parla in filippesi: "assumendo la forma di un servo e divenendo simile agli uomini per morire sulla croce annoverato tra i malfattori".
Più avanti nella preghiera Gesù disse anche: "Padre, io voglio che dove son io, siano con me anche quelli che tu mi hai dato, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché tu m’hai amato avanti la fondazione del mondo" (Giov. 17:24).
Da ciò si comprende che Dio ha dato la sua gloria al suo Figliuolo, e siccome la gloria appartiene solo a Dio (secondo che è scritto: "A te appartengono il regno, la potenza e la gloria, in sempiterno. Amen" [Matt. 6:13]) si deduce che Gesù Cristo, il Figlio di Dio, è l’Iddio a cui appartiene la gloria, infatti l’Agnello è ora circondato di gloria in cielo; Giovanni nel libro della Rivelazione dice tra le altre cose: "E vidi, e udii una voce di molti angeli attorno al trono e alle creature viventi e agli anziani; e il numero loro era di miriadi di miriadi, e di migliaia di migliaia, che dicevano con gran voce:
Degno è l’Agnello che è stato immolato di ricever
la potenza e le ricchezze e la sapienza e la forza e l’onore e la gloria e la benedizione" (Ap. 5:11-12);
poco prima egli aveva visto i ventiquattro anziani prostrarsi davanti a Dio Padre che era seduto sul trono ad adorarlo dicendo:
"Degno sei, o Signore e Iddio nostro, di ricever
la gloria e l’onore e la potenza..."(Ap. 4:11)
Tra le cose che anche l’Agnello è degno di ricevere al pari del padre ci sono pure la gloria, l’onore e la potenza, ecco perchè si deve affermare che Gesù ed il padre sono un unico Dio.
Inoltre come dice apocalisse 22:3-4
"3 E ogni maledizione non vi sarà più; ma il trono di Dio e dell' Agnello sarà in mezzo a lei, i suoi servi a lui presteranno culto; 4 contempleranno la sua faccia e porteranno sulla fronte il suo nome. "
Sono adorati sia il padre che il figlio i quali condividono lo stesso ed unico trono.
Quando ero tdg usavo la scrittura che definisce Cristo "l'esatta immagine di Dio" per far comprendere che una cosa è Dio e un'altra l'immagine... ma non mi rendevo conto che "l'esatta immagine di Dio" può essere fatta solo da Dio stesso.
Qualunque creatura non potrebbe mai "rappresentare Dio perefttamente", Gesù lo rappresentò perfettamente perchè Egli è veramente Dio.
Ebrei continua facendo notare la superiorità tra Cristo e gli angeli, infine al verso 10 lo scrittore applica quello che era proprio di Yahweh nel salmo 102:25 a Cristo stesso: "E ancora: Tu, o Signore, alle origini hai fondato la terra e i cieli sono opere delle tue mani."
praticamente c'è una identificazione tra Yahweh e Cristo, nel creare l'universo.
Un'altra prova che portavo quando ero tdg per far vedere che Cristo non fosse Dio, erano le scritture che parlavano di Cristo come
del mezzo che Dio usava per creare tutte le cose, Ho gia risposto con ebrei che parla di Cristo non come mezzo ma come creatore, oltre a quella scrittura c'è quella di Romani 11:33-36:
"Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie! Infatti,«chi ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo, sì da riceverne il contraccambio?»
Perché da lui ( da Dio) per mezzo di lui (mediante Dio) e per lui (per Dio) sono tutte le cose.
A lui sia la gloria in eterno"
Vediamo dunque Dio presente in queste tre realtà.
Rifletto:
Se in Rom 11,36 le cose furono create per mezzo di Dio e per Dio, ed in Col 1,17 vediamo che che le cose furono create per mezzo di Gesù, e per Gesù, non è logico pensare che anche Gesù sia Dio?
Col 1,16
"Tutte le cose sono state create per mezzo di lui
e per lui"
E'assurdo pensare che le cose create, fossero create per una creatura! sarebbe contraddittorio. In verità le cose furono create da Dio e per Dio, affinchè fosse magnificata la Sua Gloria eterna.
Finalmente l'unicità di Dio è mantenuta: il padre è Dio [o divino], il figlio è Dio [o divino], ma non ci sono due dèi bensi un solo Dio [o una sola deità, una unica natura divina], finalmente questa frase ha acquistato di significato, la deità è una, le persone sono due, il padre è il generante, il figlio è generato, ma non nel tempo essendo egli appunto in una dimensione dove il tempo non esiste (avendolo creato lui stesso), quindi è fuori luogo parlare di un prima e di un dopo nei riguardi del generato, nella famiglia divina tutto è sempre esistito essendo eterna.
Ebrei 7:3 dice che "Melkisedek È senza padre, senza madre, senza genealogia, senza inizio di giorni né fin di vita, simile
quindi al Figlio di Dio."
Melkisedek (figura mitologica antitipo di Cristo) viene descritto dall'autore di ebrei
come senza inizio di giorni nè fine di vita, e viene paragonato al Figlio di Dio, egli sottintende che il Figlio di Dio è eterno e non creato, come gia si profetizzava in michea 5:1
«Ma da te, o Betlemme, Efrata, sebbene tra le più piccole città principali di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi,
ai giorni eterni
o da isaia 6:9 dove il figlio è chiamato "padre eterno".
Alla luce di quanto detto sopra, non è logico pensare che il Figlio di Dio sia davvero eterno e non una creatura che ha avuto un inizio nel tempo come dicono i tdg?
Lo spirito santo è stata la "persona" piu difficile da capire, perchè è rappresentata ora come energia, ora come persona, ora come creatore, ora come Signore, lo spirito veniva invocato, pregato, egli parlava, scrutava ogni cosa (anche Dio stesso, poteva la sua forza esaminarlo?), guida e assegna incarichi è invocato insieme al padre e al figlio, se fosse solo la semplice energia del padre tutto questo non avrebbe avuto senso, perchè dividere una cosa impersonale come una forza e personificarla distinguendola dal padre stesso? Non sarebbe bastato citare solo il padre?
Matteo 28:18 insegna di battezzare nel nome (singolare) del padre, del figlio e dello spirito santo, se lo spirito fosse stata la forza attiva di Dio, questa scrittura non avrebbe avuto senso, sarebbe stata una inutile ripetizione del padre, lo spirito doveva essere qualcuno simile al padre e al figlio (stesso nome quindi stessa autorità).
La bibbia dice che "il Signore è lo spirito", inoltre dice che "lo spirito è di Dio", ma se Dio è il Signore e Cristo è il Signore, il padre e Dio è il figlio è Dio, allora anche lo spirito santo è Signore e Dio, questa è logica deduttiva.
Inoltre sono stati Cristo stesso e gli apostoli a parlare dello Spirito Santo come di una persona:
Gv 15,26: «quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre,
egli mi renderà testimonianza» ==>lo Spirito Santo agisce come una persona.
Gv 14:16-17 "16 Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito, affinché sia per sempre con voi, 17 lo Spirito di verità, che il mondo non può accogliere, perché non lo vede né lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora presso di voi e sarà in voi."
IEP Gv 14:26 "Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome,
egli vi insegnerà tutto e vi farà ricordare tutto ciò che vi ho detto."
LND Romani 8:26 "Nello stesso modo anche lo Spirito sovviene alle nostre debolezze, perché non sappiamo ciò che dobbiamo chiedere in preghiera, come si conviene, ma
lo Spirito stesso intercede per noi con sospiri ineffabili. 27 E colui che investiga i cuori conosce quale sia
la mente dello Spirito, poiché egli intercede per i santi, secondo Dio."
Atti 13:2 2 "Mentre essi prestavano servizio cultuale al Signore e facevano digiuni, lo Spirito Santo disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l' opera a cui li ho destinati».
NRV ATTi 10:19 "Mentre Pietro stava ripensando alla visione,
lo Spirito gli disse: «Ecco tre uomini che ti cercano.
se lo hanno fatto loro, perchè condannare chi ha seguito il loro esempio?"
Come si è notato eccomi arrivato a credere nella tanto condannata trinità, quella dottrina che tanto combattevo sono giunto ad accettarla anche io e di certo non mi sono fatto condizionare da nessuno, la ragione e la logica oltre ad un approfondito studio di libri chiave come Giovanni, colossesi, filippesi ed ebrei, alla consultazione di come interpretavano i passi "critici" i padri della chiesa, i quali parlavano la stessa lingua con la quale è scritto il nuovo testamento, mi hanno portato a credere a questa dottrina.
Con questo non voglio sminuire l'aiuto di persone piu competenti di me... solo un confronto senza preconcetti puo portarci ad avere la mente veramente aperta; quando rimaniamo solo sulla difensiva, non ragioniamo e rischiamo di perderci quello che ci viene detto pazientemente e senza secondi fini.
Ecco perchè sprono i tdg qui presenti e gli ex che hanno dubbi, ad approfondire seriamente quello che la scrittura insegna veramente sulle tre persone divine, lo ripeto:
Non sottovalutate come i padri della chiesa che succedettero agli apostoli, interpretavano i passi trinitari che la WT ha artefatto ad hoc svilendone il profondo significato, infatti testi chiave come
Giovanni 1:1; tito 2:13; romani 9:5; giovanni 20:28; 1 giovanni 5:19,20; ecc... sono presi assolutamente in senso trinitario da loro e attribuiti al figlio e non al padre,
e se lo facevano loro che parlavano la stessa lingua in cui è scritto il NT, un motivo ci sarà stato...
Credo che questo mio excursus possa essere stato utile per capire come aiutare chi come me è seriamente alla ricerca della verità e non crede di sapere gia tutto o ha delegato ad altri la conoscenza delle sacre scritture."
Saluti, Elyy
ps.: se in questo forum è vietato contraddire le dottrine dei TdG ditemelo che non lo farò più, per quanto mi potrà essere possibile.
[Modificato da Elyy 08/06/2008 22:10]